"Quell’anno l’inverno si era prolungato ed era diventato interminabile.
Non era caduta molta neve, il cielo era sempre grigio, una luce smorta
prosciugava i colori delle case e dei campi. Il paese era spazzato dal
vento. Ci rendeva nervosi. La via principale era quasi deserta, passava
solo qualche auto, di fretta. Pochi pensionati, all’entrata dei bar, intabarrati
coi berretti di lana tirati giù fino agli occhi, guardavano verso la strada,
aspettando non si sa che cosa.
Le donne in giro eran sempre di meno. Col passare degli anni calavano
di numero e quelle poche che rimanevano finivano chiuse in casa, al
calduccio, tiravano a lucido i pavimenti, si arrabattavano in cucina a
spignattare per i loro figli e i mariti. Da tempo correva la voce del
diffondersi di una sindrome “non grave” tra le casalinghe del paese.[...]"
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Non era caduta molta neve, il cielo era sempre grigio, una luce smorta
prosciugava i colori delle case e dei campi. Il paese era spazzato dal
vento. Ci rendeva nervosi. La via principale era quasi deserta, passava
solo qualche auto, di fretta. Pochi pensionati, all’entrata dei bar, intabarrati
coi berretti di lana tirati giù fino agli occhi, guardavano verso la strada,
aspettando non si sa che cosa.
Le donne in giro eran sempre di meno. Col passare degli anni calavano
di numero e quelle poche che rimanevano finivano chiuse in casa, al
calduccio, tiravano a lucido i pavimenti, si arrabattavano in cucina a
spignattare per i loro figli e i mariti. Da tempo correva la voce del
diffondersi di una sindrome “non grave” tra le casalinghe del paese.[...]"
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