L'Albero della Vita. (1998 - acquaforte)
Non si ricordava più com'era incominciato l'oscuro periodo che gli era toccato di vivere.
Una notte gelata l'aveva ricacciato nell'ombra e nel freddo di una vita senza attese, senza futuro. Una infelicità senza desideri come il romanzo di Wim Wenders. Aveva smarrito la speranza di una comunione, di una solidarietà umana.
All'improvviso si era sentito condannato alla vecchiaia di colpo, senza preavviso.
Ricordò che gli antichi, i pagani primitivi impersonavano la speranza in un albero altissimo i cui rami abbracciavano il cielo.
L'albero attirava i fulmini durante i temporali.
Era un essere vivente che mediava tra la Terra ed il Cielo.
Il tronco era cavo e la fenditura era a forma di un volto umano, o di un teschio.
La luce radente di un sole, al termine del pomeriggio disegnava con precisione i rami e la scorza grezza del tronco, che cresceva sull'alta montagna.
Una notte gelata l'aveva ricacciato nell'ombra e nel freddo di una vita senza attese, senza futuro. Una infelicità senza desideri come il romanzo di Wim Wenders. Aveva smarrito la speranza di una comunione, di una solidarietà umana.
All'improvviso si era sentito condannato alla vecchiaia di colpo, senza preavviso.
Ricordò che gli antichi, i pagani primitivi impersonavano la speranza in un albero altissimo i cui rami abbracciavano il cielo.
L'albero attirava i fulmini durante i temporali.
Era un essere vivente che mediava tra la Terra ed il Cielo.
Il tronco era cavo e la fenditura era a forma di un volto umano, o di un teschio.
La luce radente di un sole, al termine del pomeriggio disegnava con precisione i rami e la scorza grezza del tronco, che cresceva sull'alta montagna.